Insegnare l’italiano

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Insegnare l'italiano

Balboni in un suo libro (Balboni, 1994) indica le seguenti possibilità di studiare la lingua italiana. L'italiano è lingua materna per molti milioni di italiani in Italia. Lingua seconda per molti stranieri che vivono in un ambiente italofono, lingua straniera in un paese in cui non viene usato come lingua di comunicazione nell'ambiente, lingua etnica nei casi in cui l'apprendente è discendente di oriundi italiani, lingua classica in istituti che insegnano l'italiano per scopi speciali, per far leggere classici o libretti.
Noi, insegnanti di italiano in Ungheria siamo rientriamo nella categoria della didattica dell'italiano lingua straniera. Questo fatto va tenuto presente quando abbiamo a che fare con materiali, libri di testo, saggi che parlano dell'acquisizione dell'italiano come lingua seconda.

Domanda:

Un quale situazione del presente e del passato l'italiano poteva esser studiato anche in Ungheria come lingua materna, lingua seconda, lingua classica, lingua etnica?

Come può esser impostato un materiale didattico per l'insegnamento di italiano come lingua classica o come lingua etnica?

Insegnare l'italiano come lingua straniera

La lingua italiana è la quarta la quinta lingua più studiata del mondo e vanta una tradizione secolare. Lingua di cultura alta dal Rinascimento in poi, venne studiata da un gran numero di stranieri. Alle motivazioni tradizionali(cultura bellezza della lingua) l'italiano è diffuso in cinque continenti anche tramite l'emigrazione.

Dalla seconda metà del Novecento l'italiano acquisisce sempre maggior fascino anche per le attrattive che offre il "paese più bello del mondo".

Ultimamente l'italiano viene considerato non solo una bella lingua, ma anche una lingue utile, dal punto di vista professionale.

I pilastri, i centri di diffusione della lingua italiana sono la rete degli Istituti Italiano di cultura, i comitati della società Dante Alighieri, i tanti Lettorati presso le Università dei cinque continenti, le Scuole Italiane all'estero, le istituzioni scolastiche con particolare riguardo alle sezioni bilingui.

Compiti:

Leggere il seguente articolo e cercare di avere informazioni aggiornate sulla situazione attuale!

Sempre più stranieri studiano l'italiano

ROMA Italiano, che passione: all'estero aumentano gli studenti che scelgono di imparare la nostra lingua. Erano poco più di 33mila nel 1995, sono diventati un esercito di 45687 persone nel Duemila, con un aumento percentuale del 38, 2 % i cinque anni. Numeri che riguardano solamente le frequenze nelle 90 sedi ( diventate oggi 93) degli Istituti Italiani di Cultura. Ai quali andrebbero aggiunti almeno gli oltre 120 mila allievi che studiano italiano nelle 421 sedi estere della Società Dante Alighieri.

QUARTI NEL MONDO

L'italiano oltre frontiera gode dunque di buona salute, e si conferma al quarto posto nel mondo tra le lingue studiate, dopo inglese, francese, e spagnolo, anche se molti esperti sostengono che per questo quarto posto é in realtà una lotta fra italiano e tedesco. È quanto emerso in sintesi dallo studio intitolato Italiano 2000, un'indagine sulla diffusione della nostra lingua tra gli stranieri e sulle motivazioni che spingono a studiarla. La ricerca è stata diretta dall'ex ministro Tullio de Mauro dall'Università La Sapienza in collaborazione con l'Università per stranieri di Siena.

CULTURA E IMPRESA

Non solo per amore dell'arte. Uno dei dati interssanti emersi dall'indagine riguarda le motivazioni che spingono gli stranieri a studiare l'idioma del Bel Paese. Fino agli anni Settanta a fare da volano alla bella lingua, erano Dante, il Rinascimento, e spinte di tipo culturale in genere. Oggi questi stimoli resistono( sono alla base della scelta di studiare l'italiano per il 32, 8 per cento del campione )seguiti però da motivazioni personali( 25, 8 percento) e dal lavoro che conquista alla causa dell'italiano un significativo 22, 4 per cento di casi, mai rilevati nelle precedenti inchieste . „ è uno dei dati più significativi, ha commentato Luca Seriani, ordinario di Storia della lingua italiana alla Sapienza.

Un'altra conclusione sorprendente: è che chi studia l'italiano lo fa per scelta, non piu per un legame con le origini. „Gli oriundi - confermaTullio De Mauro-sono quasi spariti - Oggi sono i nativi stranieri a chiedere di apprendere

CARRIERA

L'84, 3 per cento di chi studia l'italiano per motivi professionali dichiara come prima scelta di farlo per l'esigenza di lavorare con aziende del nostro territorio. Sempre legato al settore dell'economia, il secondo motivo scelto dal 43, 8 per cento del campione: lo si studia per far carriera o con la prospettiva di trovare un impiego in Italia.(34, 7 percento).

ITALIAN LOVER

Tutta questione di carrierismo: Non solo, o non proprio. Il motto Italians do it better sembra avere un qualche richiamo anche in fatto di preferenze linguistiche. E il 62, 7 per cento di chi mette al primo posto i motivi personali, dichiara infatti di studiare la lingua per amore di un partner italiano.

CORSI IN AUMENTO

Il numero dei corsi organizzati dagli Istituti di Cultura è aumentato. In cinque anni di oltre un terzo. Fatto questo che pone il problema dell'investimento. Il rischio paventato dei ricercatori e quello di deludere le attese di un pubblico potenziale sempre più vasto. Quanto alle aree di provenienza degli studenti da segnalare aumenti in tutte le zone del mondo ad eccezione dell'Africa. La crescita è più forte in Asia e in America Latina.

LINGUA GLOBAL

La popolazione italiana è circa l'1 per cento della popolazione mondiale, ma la lingua è al 19 posto fra quelle parlate. Inoltre il 3 per cento delle pagine Internet è scritto in italiano, cifra considerevole se si considera il ritardo con cui il Web si è diffuso. E le parole italiane più diffuse all'estero? Dopo ciao, amore, dolce vita, le nuove sono tangentopoli e mani pulite, espressioni diffusissime anche tra chi l'italiano non lo conosce.

Letture :

Balboni, P. E. (1994 ): Didattica dell'italiano a stranieri Bonacci, Siena

Balboni, P. E. (2002): Le sfide di Babele Utet, Torino

Balboni, P. E. (1988): Gli insegnamenti linguistici nella scuola italiana. Liviana Editrice, Padova

Baldelli, I. (1983): Modelli d'italiano come lingua seconda in L'italano come lingua seconda in Italia a all'estero, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Roma pp. 87-98.

Scaglione, S. (szerk.),(2004): L'identità linguistica e culturale dell'Italia all'estero és L'identità linguistica e culturale degli stranieri in Italia: l'insegnamento e acquisizione dell'Italiano, Bulzoni editore, Roma, 2004

Vedovelli, A. (2002) L'italiano degli stranieri, Carocci, Roma

Insegnare le lingue moderne in Ungheria

Analogamente a quello che avvenne in altri contesti in Europa, per molti secoli per lo studio delle lingue straniere s'intendevano quelle classiche, il latino, seguito più tardi dal greco antico. La prima lingua straniera moderna, introdotta ufficialmente nei programmi per ovvi motivi era il tedesco.

Il francese viene introdotto negli anni 80 dell'Ottocento, popolare soprattutto nei licei femminili. Altre lingue moderne, lingue di cultura potevano esser studiate in modo facoltativo. (Ovviamente per le aree abitate dalle diverse nazionalità, era stata in vigore un altro tipo di legislazione).

L'italiano come materia curricolare entra nel sistema ungherese con l'anno scolastico 1924/25. Della sua fortuna si parlerà in un capitolo successivo.

Tutte le lingue straniere insegnate in Ungheria nella pubblica istruzione hanno la loro storia particolare. Certo non è difficile neanche trovare molti parallelismi, soprattutto per quello che riguarda le lingue romanze, ma non è questa la sede per trattarlo.

Domanda:


In base alla letteratura indicata cerca di informarsi sui dibattiti di carattere politico, sociale e professionale che hanno accompagnato l'insegnamento del latino, del greco antico, del tedesco e del russo in Ungheria!

Letture:

Bárdos Jenő (2004): Nyelvpedagógiai kalandozások, Iskolakultúra-könyvek, 24. Pécs, 2004.

Bárdos- Garaczi (2002): Nyelvpedagógia az ezredfordulón, Veszprémi Humán Tudományokért Alapítvány, Veszprém.

Bárdos Jenő (2000) Az idegen nyelvek tanításának elméleti alapjai és gyakorlata, Nemzeti Tankönyvkiadó, Budapest

Bárdos Jenő (1993): A nyelvtanulás története és a módszertan fogalma, Veszprém,

Bárdos Jenő (1988): Nyelvtanítás: múlt és jelen, Budapest, Magvető

Bárdos Jenő (2005) Élő nyelvtanítás történet, Budapest, Nemzeti Tankönyvkiadó

Fülei-Szilágyi (1975): A nyelvtanulásról, Minerva, Budapest

Lukács Krisztina: A közoktatás és a nyelvtanítás minősége in: „Nyelvinfó", II. évf. 2. Szám, pp. 30-35

Medgyes Péter (1997) A nyelvtanár, Corvina, Budapest

Medgyes Péter (1995) A kommunikatív nyelvoktatás Eötvös József Kiadó Budapest

Molnár Katalin 2001 Idegennyelvtanítás másképpen Eötvös József Kiadó, Budapest

Petneki Katalin (2003): Az idegen nyelv tanításának helyzete és fejlesztési feladatai http://www. oki. hu

Ratio Educationis 1981, Akadémiai Kiadó, Budapest

Szablyár Anna (1998 ) A hazai némettanítás áttekintése in "Vizsgatárgyak és vizsgamodellek" a cura di Einhorn Ágnes OKI, BP

Szépe György (2002) Nyelvpolitika Pannoniából nézve in: "Közép-Európa: Egység és Sokszínűség "Szombathely

Szépe György: (2001) Nyelvpolitika: múlt és jövő Iskolakultúra, Pécs

Szépe György: (1997) Modernizációs törekvések a legújabbkori magyarországi idegennyelv-oktatásban in A nyelvtanulás folyamata és mérése, Lingua Franca csoport, Pécs.

Szoboszlay Miklós (1960) Az idegennyelvi tantervek in Tantárgytörténeti tanulmányok, Tankönyvkiadó, Budapest.

Terestyéni Tamás (1996) Vizsgálat az idegennyelv-tudásról in Modern Nyelvoktatás,2. pp.3-16.

Terestyéni Tamás (2000) Az idegennyelv-tudás alakulása Magyarországon a kilencvenes években in Educatio, IX.évf. 4.sz. 651-667.