Insegnare l'italiano a Pécs
La città di Pécs partecipa attivamente alla diffusione della lingua italiana in Ungheria, il secondo dipartimento di italianistica del paese fu avviato in questa città, che prese parte alla formazione di italianisti come Koltay, Kardos, Herczeg, Neményi. Fra le 2 guerre nella città la lingua e la cultura italiana era presente grazie anche all'attività della società Dante, e di quella del Corvino, filiale dell'Istituto di cultura per l'Ungheria. Tutto questo fu interrotto dalla guerra mondiale e dai conseguenti cambiamenti politici.
Ma dagli anni 80 la vita italiana prende di nuovo vigore: basta ricordare due importanti dati: nel '84 fu decisa la ricostruzione del Dipartimento di italianistica, nel 87 fu avviata presso il liceo Zoltán Kodály la sezione bilingue italiano-ungherese.
Domande:
Informarsi (con
l'aiuto dei siti internet) sulla situazione dell'offerta della lingua italiana
nella città di Pécs e/o nella regione da cui provenite!
Nel dipartimento di
Italianistica anni fa è stato realizzato un materiale didattico on-line sulla
letteratura comparata italo-ungherese.
Consultate il
seguente sito:
http://www.elleu.org/index.asp?codpage=corsiLettComparata02
Oltre al
Dipartimento ci sono molti altri centri per la diffusione dell'italiano a Pécs.
Si ricorda il liceo Zoltán Kodály di Pécs, presso il quale si svolgono ricerche
su vari aspetti della didattica dell'italiano da docenti studiosi come Bozsó Judit, Giampaolo Poletto, Pelles Tamás
http://www.kodaly-pecs.sulinet.hu/
Nel liceo Deák la
collega ha attivato un sito in cui si trovano molti materiali utili
http://mdd.pte.hu/link.php
Letture
Boda Miklós: Pécs olasz kapcsolatai(1987 március
17.-én elhangzott előadás
Bozsó Judit (2008):
Egy pécsi olasztanár Rijekában,
Horvátországi Magyarság.
Bozsó Judit(2010): A Magyar Királyi Erzsébet Tudományegyetem Olasz Tanszékének története (1924-1940), . ÉVFOLYAM 1. SZÁM Mozaik 2010. február 16.
https://mail.google.com/mail/?ui=2&ik=c324678eb4&view=att&th=12710e407ef689b7&attid=0.1&disp=inline&realattid=f_g66swven0&zw
Koósz Margit (2004) Nyelvpolitika és
idegennyelvoktatás Pécs városában, Pécs, BTK
Pelles T. A
magyar-olasz két tanítási nyelvű oktatás, PTE , Nyelvtudományi Doktori
Iskola, Pécs, 2006.
Surján Miklós (2003): Bibliával a gettóba. Egy
elfelejtett pécsi tanárnő Lénárd Franciska élete, Janus Pannonius Múzeum
Évkönyve, Pécs.
Fattori
La seconda parte
della nostra dispensina viene dedicata allo studio di alcuni aspetti della
didattica di italiano lingua straniera.
Il successo
dell'apprendimento delle lingue dipende da una serie di fattori esterni ed
interni. Ne elenchiamo solo alcuni: contesto socioculturale, ambiente in senso
stretto e lato, condizioni di apprendimento, quantità e qualità dell'input, sussidi didattici
Poi. l'attitudine,
l'atteggiamento, la motivazione, l'età, il sesso, stile cognitivo, strategie di
apprendimento, carattere, madrelingue ( tipologia e livello si conoscenza),
intelligenza, maturità, conoscenza di altre lingue, ecc.)
In questo breve
spazio non si possono esser trattati. Ne offriamo alcuni brevi spunti e
riflessioni.
1. Perché studiare l'italiano in Ungheria
L'italiano visto come materia scolastica, viene ogni
tanto messo in discussione. L'italiano veniva considerato lingua inutile dal
punto di vista dell'utilità pratica.
Anche Balboni pone il problema: Italiano lingua
inutile è dà una risposta affermativa. Sono inutili le forze di dimostrare l'utilità
di una lingua. Bisogna puntare su altri valori,veicolati tramite lo studio
della lingua italiana.
Compito:
Leggi le seguenti citazioni sull'utilità o meno della lingua italiana. Cercane
simili!
Amikor az anyanyelvet el akarjuk terjeszteni,
semmiképpen sem kívánjuk elhanyagolni azokat a nyelveket, amelyeket a műveltebb
népek beszélnek: emiatt szervez külön tanári állást az egyetem a német nyelv
oktatására. De mivel nem kevésbé fontos nemzetünk kapcsolata a török porta
alatt álló szomszédos tartományokkal, ezért szükséges, hogy közköltségen
alkalmazzák a török és az újgörög nyelv tanárát. Nem kívánatos azonban hogy a
francia és az olasz nyelv oktatását közköltségen alkalmazzák azok kedvéért,
akik e nyelvet kívánják megtanulni. Lehetőség van viszont ezeknek az oktatóknak
is arra, hogy megegyezzenek bizonyos havi összegben a sors által jobban kegyelt
hallgatókkal, ennél többet azonban a tehetősebbektől sem kérhetnének ( Ratio
Educationis 1981: 291 )
Olaszul viszonylag kevesen
beszélnek, de az irodalma nagy. Ha valaki eredetiben akar olaszul olvasni,
persze, hogy tanulja meg. De sok operaénekes, pap vagy turista is ehhez a
nyelvhez nyúl. (Fülei-Szántó Endre -Szilágyi János A nyelvtanulásról Milyen nyelveket tanuljunk? p.46. in: „A
nyelvtanulásról", RTV-Minerva, Bp.,
1971.
A
XX. században, főként 1920 és 1947 között egy sajátos „Mitrópa- modell
alakult ki. Ez azt jelentette, hogy a latin megmaradt, a német kétségtelenül
fölényben volt az élő idegen nyelvek között, de fölzárkózott mellé a francia,
rendkívül lassan az angol, pillanatokon belül könnyedséggel az olasz (bár jobb
helyeken nem tanultak olaszul, azt mondták: olaszul nem tanulunk, olaszul
tudunk, hiszen annyi latint tanultak, hogy csak el kellett menni
Olaszországba.) Egyébként egész Közép Európát ez jellemezte. Szépe György:
Nyelvpolitika-Pannoniából nézve,
Közép-Európa: Egység és sokszínűség,Szombathely, 2002 p. 29..
L'immagine
La fortuna
dell'italiano in Ungheria è determinata sopratutto da due variabili: dagli
orientamenti della politica linguistica ( ungherese, italiana, locale e
istituzionale), e dall'immagine che un Paese, la cultura, la lingua trasmettono
e che viene radicata in qualche modo nell'immaginario collettivo. Il contributo della politica linguistica è
stato trattato nella parte precedente. A proposito dell'immagine, invece, si dovrebbe
parlare di rapporti di incontri, di eventi positivi e negativi della nostra
storia in comune.
Compito:
1.In base a quanto
hai studiato durante le lezioni di civiltà, letteratura e storia, elenca le
principali tappe dei rapporti italo- ungheresi !
Cerca opere che
trattano temi italiani o ambientati in Italia, poesie dedicate all'Italia.
2. Nell'immagine ha
un ruolo decisivo anche la lingua, gli atteggiamenti verso la lingua, tratti
dell'immagine. Fa una piccola ricerca. Quali sono le associazione delle persone
intervistate sentendo " olasz, olasz
nyelv"?
Un esempio:
Az olasz nyelv dallamos, sok magánhangzót használ, de hallottam például
halaskofákat veszekedni a palermói piacon, hát az nem volt fülbemászó
dallam. Lomb Kató, Bábeli harmónia,
Gondolat, Budapest, p. 183.
3. Gli stereotipi hanno
sempre giocato un ruolo importante nell'immaginario collettivo. Qui sotto
troverai raccolti alcuni da un Dizionario di Luoghi Comuni.
„Olaszország: Csizma
alakú! Napfényes. Lent voltunk Olaszban. Nekem csalódás volt a Szent Péter
Bazilika, azt hittem sokkal nagyobb. Az árusok becsapják az embert. Alkudni kell: a feléért itt s odaadják. A
kocsit egy percre se lehet otthagyni, mindent kilopnak belőle. A retikült
kikapják a kezedből az utcán. A vörösbort olcsóbban adják, mint a szódát. Majd
leesett az állam, amikor egy pohár szódáért többet kellett fizetni, mint az
egész ebédért." (Hernádi,
1985: 285).
Racconta
alcuni stereotipi nei confronti degli italiani circolanti in Ungheria!
4. Nei
manuali di italiano, scritti da italiani, il problema dello stereotipo viene sempre
trattato. Confronta alcune edizioni e presenta il risultato!
5. Leggi
l'articolo Az olaszok- magyar szemmel in:Mozaik, 8.szám
http://balkancenter.ttk.pte.hu/index.php?id=194
6. Consulta
il sito
https://mail.google.com/mail/?ui=2&ik=c324678eb4&view=att&th=12bc8ba9005fcaa9&attid=0.3&disp=inline&realattid=f_gfhxntu92&zw
https://mail.google.com/mail/?ui=2&ik=c324678eb4&view=att&th=12bc8ba9005fcaa9&attid=0.5&disp=inline&realattid=f_gfhxodm04&zw
https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=gmail&attid=0.2&thid=12bc8ba9005fcaa9&mt=application/msword&url=https://mail.google.com/mail/?ui%3D2%26ik%3Dc324678eb4%26view%3Datt%26th%3D12bc8ba9005fcaa9%26attid%3D0.2%26disp%3Dattd%26realattid%3Df_gfhxnnto1%26zw&sig=AHIEtbRJHHb5wpKZVcDZ3j5GbKs_3E08Ig
https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=gmail&attid=0.4&thid=12bc8ba9005fcaa9&mt=application/msword&url=https://mail.google.com/mail/?ui%3D2%26ik%3Dc324678eb4%26view%3Datt%26th%3D12bc8ba9005fcaa9%26attid%3D0.4%26disp%3Dattd%26realattid%3Df_gfhxo65d3%26zw&sig=AHIEtbSnlXCy1ppan65Y_aNnjeVYQsuc7Q
Gli
stereotipi possono essere anche positivi. Quali sono quelli relativi
all'Italia? Quali sono i rischi di tali atteggiamenti?
Programmi: Obiettivi e finalità
Se confrontiamo le
finalità della didattica dell'italiano di una volta con quelli di oggi troviamo
molti parallelismi e concordanze.
Pare che nelle
finalità obiettivi dichiarati grandi differenze non ce ne siano. La prassi è un
altro discorso.
A quanto le
finalità e le possibilità, bisogna osservare che c'é molto divario, gli
obiettivi non sono raggiungibili in un contesto guidato, causa frustrazione e
demotivazione dalla parte degli insegnanti. Vengono richieste competenze e
nozioni che non ce l'ha, che nessuno gli ha mai neanche lontanamente insegnato
Compiti
Una lingua
insegnata a scuola è molto diversa nella sua finalità da una di un contesto
diversi (scuola di lingue). Illustrare le finalità formative, culturali ed
interculturali.
Come vengono
realizzate queste finalità nel processo della didattica?
Con quali
risultati? E come sono le difficoltà per valutarle
1. Differenze individuali: saper programmare
Si parla sempre del
discente in modo astratto. Ma il discente sono persone, ognuno con la sua
caratteristica individuale. Fuori del contesto scolastico, i variabili sono
ancora più numerosi.
Riflettere sul modo
di programmare in corso di lingua italiana (metodo, libro di testo, tecniche,
ecc. ai seguenti discenti:
Un medico che parla inglese, e che va a lavorare in un ospedale italiano.
Un'appassionata del melodramma che sa a memoria tutti i libretti
Uno studente che intende superare un"esame di lingua monolingue
Uno studente che vuole fare un esame bilingue.
Un ragazzo zingaro che ha come madrelingua una parlata neolatina.
Una ragazza che vuole sostenere la maturità.
Un commerciante che ha rapporti di lavoro con italiani.
Uno studioso che vuole leggere documenti d'archivio.
Una persona che è trasferita dalla Romania, ha frequentato scuole in rumeno e come lingua straniera ha studiato il francese.
Uno studente non particolarmente motivato, che deve fare l'esame di lingua per poter laurearsi.
Una persona che intende passare in modo piacevole il tempo libero.
Una persona che dopo tanti insuccessi in altre lingue, ora vuole mettersi a nuova prova
Un prete che deve spesso leggere testi religiosi.
Una persona che ha studiato 30 anni fa l'italiano che vorrebbe rinfrescare.
Una persona dislessica.
Una bambina che ha vissuto molti anni in Italia, ma adesso sta disimparando la lingua.
Una donna anziana che non ha mai studiato lingue straniere. Sua figlia è sposata con un italiano, vivono in Italia, hanno bambini. La nonna vorrebbe saper comunicare con la famiglia di lui.
Potete continuare voi, la serie?
Italiano lingua straniera seconda
L'italiano da noi a scuola viene prevalentemente studiato come seconda lingua straniera. (Nella scuola dell'obbligo 1 % , nelle secondarie 3 % studia l'italiano.) normalmente si comincia dunque ad impararla a 14 anni, dopo un'esperienza maturata in un'altra lingua straniera, inglese e tedesco.
Questa sua posizione è sempre stata così, nei primi decenni lo si studiava dopo anni di latino e di tedesco, dagli anni 50 dopo il russo obbligatorio. In quel tempo lo studente sentito straordinariamente facile l'italiano, che rispetto al russo all'inizio da meno difficoltà. Il fatto che adesso viene studiato dopo una lingua che non conosce generi, problemi di accordo, coniugazione
Nei primi manuali scritti da ungheresi ad ungheresi troviamo continui riferimenti alle lingue straniere precedentemente acquisite. Anche nella grammatica scolastica di Lajos Antal un capitoletto introduttivo presenta le concordanze con il russo, lingua indoeuropea, prima lingua straniera del discente ungherese in quei tempi.
Nel corso della didattica bisogna considerare inglese e il tedesco non solo come interferenza e transfer, ma dal punto di vista della motivazione il successo o l'insuccesso è importante.
Non tutte le lingue si imparano allo stesso modo, ci sono tecniche e procedimenti legati alla specificità delle lingue o alle differenti tradizioni del loro insegnamento
Compiti:
Che lingue parli?
Quale è stata la prima lingua straniera?
Che differenze hai
notato nell'apprendimento?
Qual è il tuo
atteggiamento verso queste lingue?
"Ogni ungherese sa l'italiano"
Anche se qualcuno
non ha mai studiato l'italiano, la sua testa non è vuota, non si parte dallo
zero assoluto, troverà tante parole familiari.
Vediamone
alcune!
Cupola,
parlamento, basilica, cattedrale, museo, centro, periferia, circo, economista,
terrore, informazione, arancia,
papagallo, tigre, elefante, coccodrillo,
pilota, dramma, commedia, enciclopedia, accademia, caos, crisi (n.), tradizione , oasi , periodo, tassi, semaforo, chitarra,
musicista, bomba, giraffa, pipa, piramide,
microfono, sapone, sirena, concerto,
televisione, globalizzazione, stile,
critica, calendario, anatomia, atlante, vulcano, galleria, bronzo, astratto,
terapia, copia, fotocopiatrice, laboratorio, tecnica, atmosfera, festival,
restauro, terrazza, balcone, rosmarino, giacinto, poster, test, computer,
musicista, botanico, fisico, direttore, cliente, pastore, alpinista, flotta,
mosaico, virus, partito, tzunami, caffé, yoghurt
autonomo,
antico, bizzarro, elementare, brillante, turistico, fantasioso, creativo, lussuoso, elegante, simpatico, antipatico, razionale, speciale, intimo,
democratico, stressante.
mitico, utopistico, realistico, energico, attivo, passivo, pubblico, privato, globale, legale,
illegale, tipico, atipico, analisi, sintesi, struttura, sistema,
fattore, settore, elemento, situazione, marca, memoria, amministrazione,
civiltà, cultura, mestiere, professione, mitologia, Nazione nazionalità,
minoranza, maggioranza, pinguino, canarino, corallo, continente, Arabo, greco, turco, Italiano,
spagnolo, serbo, croato
olandese, finlandese, danese, svedese, ungherese,
francese, portoghese, albanese, inglese giapponese, cinese, ungherese, Autobus,
aeroplano, bicicletta, motocicletta, trattore
Vacanza, momento, tempo, episodio, Centimetro, chilometro, chilo, chilogrammo
Album, vaso, lampada, divano, carta geografica, ceramica, passaporto
Cioccolato, ristorante, vagone, dieta, Pubblicare,
comunicare, restaurare, riformare, copiare, criticare, privatizzare,
parcheggiare, modificare, fotografare, telefonare, consultare, collaborare,
chattare, resattare, digitare
1. Cerca di trovare
nell'elenco parole internazionali, neologismi,esotismi. A che campo semantico appartengono?
Continua l'elenco!
Illustra il
fenomeno dei "falsi amici"!
Il discente adolescente
è una fascia d'età
trascurata dalla ricerca pur essendo "la fetta più grande della torta" del
pubblico di discenti.
Conseguenze.
Adottando
l'approccio comunicativo, bisogna far conti con certe caratteristiche
psicologiche dell'età che non giocano a favore di un apprendimento che coinvolga
l'intera personalità del discente. Bisogna considerare, ad esempio:
che il discente
di quest'età nei confronti di tecniche considerate infantili o troppo banali
dimostra resistenze.
che molte volte rifiuta
le attività che scontrano con la sua personalità introversa.
che non si sente a
suo agio, se deve svolgere compiti in cui deve immedesimarsi in ruoli.
che la conoscenza
del mondo da parte sua è spesso limitata: nella comprensione, traduzione,
espressione questo incide molto sul prodotto finale.
Molti argomenti proposti dai manuali
tradizionali di italiano non sono graditi da questo tipo di pubblico, argomenti
noiosi, troppo adulti: bisogna sostituirli con altri.
Lo stesso vale
anche per i generi: esiste una cultura giovanile che non può esser ignorata
fatta di canzoni, di pubblicità, di film, di fotoromanzi, ecc. Quando la
didattica delle lingue più gettonate si avvale di questo, credo che non so
possa continuare a parlare solo degli argomenti della cultura alta con la maiuscola.)
Il discente di
oggi non impara solo con il libro di testo e dizionario cartacei: usa la
tecnologia, le possibilità offerte da Internet andrebbero sfruttate.
Motivazione
L'italiano come lingua curricolare è una situazione
ben diversa da quella in altri contesti. Molti saggi di didattica dell'italiano
a stranieri si riferiscono ad altri contesti. In Italia l'attenzione
giustamente viene rivolta al'acquisizione spontanea o guidata dell'italiano
dalla parte degli immigrati, bambini o adulti che siano. Un altro campo di
ricerche riguarda l'apprendimento
dell'italiano da parte degli studenti "Erasmus" o l'apprendimento dell'italiano
in una delle migliaia di scuole di lingue in cui l'italiano è una lingua
ambita. I docenti operanti in tali scuole vedono ogni anno arrivare molti
giovani disponibili sborsare non pochi soldi per poter imparare l'italiano. Ma
anche in Ungheria un divario fra una scuola privata di lingue e istruzione
pubblica. Altri sono gli obiettivi (se sono più ampi o ristretti, dipende dai
punti di vista).
I docenti di
italiano fanno spesso le seguenti osservazioni critiche:
La motivazione iniziale
non è sempre forte: l'italiano viene scelto senza molta convinzione, per il
semplice fatto che è obbligatorio scegliere una seconda lingua. E magari il
russo e il tedesco sono ancora meno gradite. Per cui é sbagliato dare per
scontato, magari basandosi su altre esperienze maturate in altri contesti che
il nostro discente di italiano sia "supermotivato' in partenza, si tratta di
scelte obbligate, non di vera motivazione.
Non si può
contare molto neanche su una motivazione a lungo termine. Il fatto che forse
una volta potrà esser utile fra 10 o 20 anni, non convince.
La motivazione
per lo studio manca spesso, non solo per l'italiano, ma anche per le altre
materie. Nella maggior parte dei casi anche una lingua straniera è già un
problema.
L'ambiente e la
famiglia non sempre incoraggia lo studio dell'italiano, ritenuto poco utile. Antal
nel suo saggi sulla storia della didattica dell'italiano in Ungheria ha osservato,
che l'italiano non venne sempre insegnato nelle scuole di prestigio, ma in
quelle della periferia.
I docenti di
italiano pur convinti dell'utilità di certi metodi e tecniche, non li possono sempre applicare in un contesto
scolastico, per vari motivi: le possibilità tecnologiche a volte sono limitate, una lezione di 45
minuti esclude una serie di attività, le lezioni zero e le settime sono poco
efficienti, il tempo realmente disponibile è di gran lunga inferiore a quelli
previsti e progettati nei documenti ufficiali.
Сerte tecniche obsolete hanno
valore di disciplina.
La grammatica ha
un ruolo predominante nella didattica, tutto pare sia organizzato intorno ad
essa. È un settore chiuso, vale dire più insegnabile
e può esser obiettivamente e facilmente verificato.
Certe tecniche,
attività ludiche vengono proposte come motivanti, in pratica vero il contrario:
possono esser usati solo con gruppi motivati, in altro caso è meglio ricorrere
a quelli tradizionali. I role- play sono difficili da organizzare, da gestire e
da valutare.
Per la valutazione
delle abilità. Dare voto a quello che non pupo esser insegnato e appreso, solo
acquisito, non è sentito come "corretto" dai discenti e dei loro genitori.
Tenere la lezione
in italiano è indubbiamente utile, ma certi discenti stentano a comunicare con
l'insegnante ungherese in italiano, considerando tale situazione artificiale, non
naturale. Ancora più difficile ottenere che fra di loro parlino in italiano
durante le attività in gruppo.
Non tutti i libri
di testo moderni possono esser usati per i licei ungheresi.
Adottare libri
moderni ma usare metodi tradizionali non funziona.
I giovani non
sono molto attratti dalla cultura alta che tradizionalmente la lingua italiana
veicola: l'arte figurativa, la letteratura, il melodramma.
In molti casi
l'insuccesso è spiegato con il basso livello di conoscenze che sono al di fuori
delle competenze dell'insegnante di lingua: si tratta di cultura generale, della
conoscenza del mondo, del possesso della linguamadre, delle capacità cognitive,
ecc. Per cui sarebbe molto utile progettare interventi comuni con insegnanti di
altre materie, trattandosi di competenze trasversali.
Il libro di testo
ll problema del
libro di testo ideale che peraltro non esiste, si è già parlato. Se va meglio un'edizione
italiana o ungherese, le opinioni sono e restano divise. Oggi l'offerta è varia
e stratificata, esistono libri per tutti i destinatari, per contesti finalità
specifiche.. Ciò non toglie che per il numero esiguo di certe fasce ( scuola
media inferiore) no esiste e non esisterà mai un libro di testo specifico, per ovvi motivi economici.
Ne esistono diversi
anche per corsi ordinari, e un errore frequente da parte dell'insegnante "saltellare"
da un manuale all'altro, cosa non giustificata(e certamente non gradita dai
genitori).
I criteri della scelta del manuale sono diversi e anche complessi. Ci sono indicatori professionali e tecnici.
Una curiosità
Il libro di testo
appaiono prima come antologie letterarie, poi come guide turistiche(mentre La
guida turistica si è presentata come un manuale di italiano,
Come vedrai dalle
citazioni sotto:
Un brano tipico da
un libro di testo
Hanno visitato anche la città antica. A Rimini potevano
ammirare un ponte romano di quasi duemila anni. Il ponte Tiberio, terminato
nell'anno 21, sotto l'imperatore Tiberio, e un altro monumento, l'arco di
Augusto.
Un brano tipico da
una guida
-"Ohi, professore, come va? Kiáltotta Carlo úr reggel az
ágyam felett? Nem jön velem Ferrarába?
-Forza, forza!
Forza szó szerint erőt jelent, itt azonban valami
olyasmit, hogy gyerünk, gyerünk, mert eliramlik az élet és nem jutunk semmire!
Compito:
1. Informati sulle
recenti novità in Ungheria
2. Molte case
editrici in Italia si sono specializzate nella produzione dei materiali
didattici.
Consulta le novità
più recenti della Guerra, Alma, Bonacci,
www.almaedizioni.it
L'italiano una lingua per giocare
Una lingua non si
apprende solo per trasmettere informazioni. L'italiano è particolarmente adatto
per trasmettere allegria. Leggi il seguente brano, tolto dal libro intitolato Magyar
karaván Itálián keresztül di Dsida Jenő, 1933, Nagyvárad, Szent László
nyomda
„Minden csoportban volt egy- két
ember aki tűrhetően beszélt olaszul, ezek azután tolmácsolták a többiek
kívánságát is. De a pincérek, portásak, szállodások nagyobbik része tudott németül, angolul vagy franciául. A
kipihent utasok jókedve határtalan volt. Féktelen vidámsággal tréfálkoztak a
pincérekkel és szobalányokkal. Legnagyobb kedvük abban lelet, hogy olasz
hangzás szerint elferdített szavakkal beszéltek az értetlenül bámuló zavartan
mosolygó talianokkal.
-Faio il labo- panaszolta az egyik
keserves arcot vágva és fájós lábára mutatva.
- Ciocolo il mancio- köszönt valaki
udvariasan egy elegánsan öltözött hölgynek.
Még mulatságosabb volt annak az
esete, aki kétségbeesve kiabált ki a fülke ablakán:
- Hordáró, hordáró
Mikor megjelent a hordár, rámutatott
két bőröndjére:
- Chetto
ciomaggio.
A hordár szó nélkül levette a kért koffert és indult
kifelé. Lám, milyen kitűnően tudok olaszul, dicsekedett kacagva magyar
barátunk.
-Ördögöt tud, uram. Én tudok magyarul. Dülekeztünk a
fékveszett nevetéstől."
E ti diamo alcuni compiti allegri
1. Disegna i seguenti modi di dire,
in base al loro significato letterale Cosa possono significare? Giochiamo a
fare ipotesi!
essere una scarpa vecchia,mandare alle calende greche,
venire ai ferri corti, vedere il sole a
scacchi, arrampicarsi sui vetri, fare il bello e il cattivo tempo, una
ciliegia tira l'altra, gettare a mare,,rendere pan per focaccia, rompere le
uova nel paniere, prendersi delle gatte da pelare, mangiare pane e coltello, ,
fare i diavolo a quattro, pigliare due
granchi in una volta, giacere in un letto di rose, fa acqua da tutte le parti,
fa un discorso a pera, casca come una pera cotta, fare monete false
Ti
piacerebbe fare una traduzione?
Ricordi
la storia dei Puffi? Da bambino/a avrai certamente seguito i cartoni animati
alla tv. Adesso leggi il brano e cerca di tradurre le parti sottolineate dal
"puffese" in italiano! Poi proporre
diverse alternative!
C'è una grande animazione nel villaggio puffo. Domani è
la festa dei puffi.
- Puffiamo qualcosa di bello!
- Cosa potremmo puffare?
- E se puffassimo una grande sfilata?
- A me non piacciono le
sfilate-dice il puffo Brontolone
- Un ballo allora? Pufferemo sotto i lampioncini!
- A me non piacciono le feste!
Poverino è diventato così brontolone da quando è stato
puffato dalla mosca Meme. A questo punto arriva il Grande Puffo.
- Vediamo un po' eh, sì, ho un'idea. Cosa ne dite di una grande torta?
- Questa sì che è una bella puffa -dicono
in coro i puffi. Cominciano a portare gli ingredienti: della farina, del latte,
- Io vado a puffare il miele- dice uno di loro. Tu va' a puffare le
mandorle
Due puffi vanno a cercare un uovo. Il più grande vedendo
una gallina e dice: Adesso mi puffo l'uovo e poi scappiamo.
Discente ungherese, insegnante italiano
Nella didattica
delle lingue straniere l'attenzione viene rivolta ai due protagonisti,
l'insegnante e il discente.
Dopo una visione
omogenea del processo di insegnamento si parla spesso di come insegnare
l'italiano a studenti giapponesi,, o africani.
In Ungheria un
contesto ideale per osservare differenze etniche, culturali, è l'inserimento
della figura del docente di madrelingua.
Come viene vista la
scuola ungherese?
Le difficoltà sono
non trascurabili.
Un'osservazione:
Nell'apprendimento
delle lingue sono più orientate verso gli obiettivi formativi interculturali. Non
sanno che fare il nostro tipo di didattica concentrato, anche fin troppo sugli
aspetti pratici, sul numero di certificati.
La collaborazione
fra insegnante di madrelingua e il suo collega ungherese risulta difficile, a
causa di queste incomprensioni.
Compiti
Ti diamo due
citazioni dalle riflessioni di due colleghi italiani
Che hanno trascorso
un periodo piuttosto lungo in una scuola ungherese
Insegnante italiano
numero uno
Qui insegno la geografia e di solito ho dovuto fare i
conti sia con le difficoltà di comunicazione linguistica sia con una mentalità
, quella ungherese , apparentemente più concreta,meno abituata della nostra a
studiare per grandi principi. Eppure una volta varcata il muro di terribile
silenzio con cui questi studenti sono abituati ad ascoltare l'insegnante mi
sono accorta con entusiasmo della loro ottima capacità di cogliere i concetti
di collegarli, di fare sintesi.
Insegnante italiano
numero due
Bisognerebbe cercare di ridurre il numero di continui concorsi, gare,
tradizioni, feste e cerimonie che costituiscono per gli studenti una continua
fonte di distrazione e di stress che influenza negativamente la regolare
attività didattica. Trovo anche che sia eccessiva l'importanza data alla
musica, che è certo molto importante per lo sviluppo del gusto artistico, ma
non aiuterà i nostri giovani a trovare lavoro in Europa.
Domande
2. Se hai avuto
insegnanti di madrelingua
Vantaggi e
svantaggi di un insegnante di madrelingua
Un rapporto problematico: Il testo letterario
Nel corso della
storia della didattica delle lingue moderne all'inizio il testo letterario era
il testo tramite cui si presentava una lingua straniera, ed era nello stesso
tempo anche la finalità dell'apprendimento.
Successivamente il
testo letterario ha avuto una fortuna difficile.
Nella didattica
dell'italiano,però in modo specifico, ha
sempre esistito una tradizione di dare uno spazio grande al testo letterario,
soprattutto ai livelli superiori.
In questi ultimi
anni il testo letterario, il testo poetico è un grande assente, invano la
cerchiamo nei libri di testo e nei programmi.
Adesso si danno alcuni
esempi dello sfruttamento del testo letterario, dal punto di vista dello
sviluppo delle competenze!
Saranno insolite(ma
speriamo istruttive e divertenti..:).
1 Una poesia può
essere uno stimolo per una conversazione su argomenti di attualità, come la
difesa dell'ambiente.
Poesia d'amore per un albero meraviglioso
Caro albero meraviglioso
Che dal treno qualcuno
Ti ha tirato un sacchetto di plastica viola
Che te lo tieni li
Stupito sulla mano del ramo
Come per dire
Cos'é questo fiore strano
Speriamo che il vento
Se lo porti lontano
Ci vediamo
Al prossimo viaggio
Ricordo il numero
del filare, il tuo
indirizzo, ho contato
i chilometri dopo lo scalo-merci
arrivederci
(Vivian Lemarque)
- Una volta nei manuali di
italiano si riportavano poesie tradotte dall'ungherese: Riconosci i seguenti
versi? Che tipo di riflessioni possono esser fatte?
Progetto sfumato
Per via-tornando a casa/ Pensavo ad ogni po'/ A mamma non
veduta/
da lungo, che dirò?
Siì fedele o Magiaro, con invitto, animo alla tua patria..
Il re di Britannia Eduardo/cavalca sul sauro destiero/Che
vedo, egli dice se proprio/È ricco del Galles l'impero.
Mi tormenta un pensiero:su molli piume/tra due
guanciali,chiuder triste i giorni.
L'iniziativa:
"Scrivi con me" concorso internazionale di scrittura creativa promosso dal
Ministero degli Esteri. Uno scrittore viene incaricato a scrivere un racconto.
Se ne pubblica la prima parte, e gli studenti sono invitati a finirla, ognuno
con la propria versione. Prova a far fare un'attività anche tu!
Chi studia una
lingua neolatina può con minimo sforzo
capire un testo scritto in un'altra lingua romanza. Cerca di capire questi
versi, scritti in veneto, lingua romanza
minore!
Un giorno o l'altro mi tornaro
No vúi tra zente stránia morir
Un giorno o l'altro mi tornarò
Nel mio paese.
Verifica,valutazione, certificazione
Uno degli aspetti
in cui sono astati verificati molti cambiamenti è la verifica e la valutazione
della competenza in una lingua straniera.
Per motivi storici,
in Ungheria è sempre stata valutata la conoscenza della lingua straniere in
forma di punteggi. Un obiettivo della didattica era volente, no lente la
preparazione degli allievi a questo tipo di esame.
Si sono
moltiplicarti i sistemi, monolingui, bilingui, di lingua comune o di un
linguaggio settoriale. Al seno della didattica diventato un settore autonomo.
Per quello che
concerne la valutazione, la riforma della maturità del 2005 ha rivoluzionato non
solo la concezione della competenza in una lingua straniera, ma anche il processo,
il mercato librario, ecc.
Compiti:
1.Presenta la
struttura della maturità!
Sul sito dell'Oktatási
Hivatal troverai tutte le prove!
http://www.google.hu/custom?q=Oktat%E1si+Hivatal&sa=Keres%E9s&client=pub-7532632965313804&forid=1&ie=ISO-8859-2&oe=ISO-88
2.Come era
strutturata la maturità del vecchio
ordinamento?
3.Come sono i
sistemi di certificazioni di italiano in Ungheria? In quali linguaggi
settoriali è possibile dare un esame in Ungheria? Come sono strutturate le
prove?
4. Trova il libro
di Pál Ildikó Testi Comunicativi Italiano
Livello B2 ECL Vizsgaközpont Pécs, 2009 e confronta le prove con quelle
della maturità!
Aggiornamento
All'insegnante di
italiano si offrono diversi tipi di occasioni per aggiornarsi.
In Ungheria
l'istituto di Cultura organizza spesso corso di aggiornamento. In occasione
della Settimana Italiana del mondo viene organizzato una serie di
manifestazioni.
Presso dipartimenti di italianistica ci sono Master,
mirati a sviluppare competenze specifiche dell'insegnante di lingue come quelle
della valutazione, organizzazione del lavoro in gruppo, differenze
individuali,la metodologia dell'italiano lingua veicolare.
Oltre a questo tipo
si offerta, vengono organizzati seminari mirati ad aggiornare gli insegnanti su
aspetti culturali.
In Italia le
occasioni sono infinite. Oltre i tradizionali centri, Perugia, Siena, Roma si
affiancano Pavia, Venezia e numerosi altri che bombardano il docente di
italiano con iniziative.
Ultimamente ci sono tante occasioni di aggiornarsi
on line, numerosissimi siti sono rivolti all'insegnante di italiano.
Consulta i seguenti
siti e confronta le offerte dei corsi di italiano per stranieri!
www.unistrapg.it
http://www.scuoladantealighieri.org
www.italianoperstranieri.unito.it
E adesso alcuni siti per l'insegnante di italiano
http://www.italianstudies.org/aati
http://associazioni.comune.firenze.it/ilsa/ass.htm
http://www.unive.it/progettoalias.htm
http://www.sdscuola.it.stranieri.htm
Ricerca
Ogni insegnante
deve esser incoraggiato di progettare ricerche. Sono possibili tanti modi di
condurre ricerche sia qualitative e quantitative.
Generalmente si
parte dai problemi concreti, come quelli che vedrai sotto, in forma sintetica.
Osservazioni in classe
Questa parte intende presentare
alcune riflessioni sul lavoro dell'insegnante di italiano che opera nel
contesto più caratteristico, in quello di un liceo, insegnando l'italiano ai
ragazzi di un'età compresa fra i 14 e 18. Il primo problema che deve affrontare
l'insegnante deriva appunto dall'età del discente, dalla difficoltà di
conciliare la filosofia dell'approccio comunicativo, le sue tecniche
teoricamente efficaci e convincenti, con l'età particolarmente delicata dal
punto di vista psicologico del discente adolescente. Questo causa il fallimento
di certe tecniche, fornendo una scusa in più all'insegnante per ritornare ai
vecchi metodi prussiani.
Una difficoltà che l'insegnante trova
subito all'inizio deriva dal fatto che l'italiano da noi è sempre stata una
seconda lingua straniera, così il discente che inizia lo studio della lingua
italiana, ha già le sue " idee chiare" su come si devono apprendere (e
insegnare) le lingue straniere. Queste sue abitudini, anche se correttissime (
in realtà poche volte lo risultano tali ), in parte devono necessariamente esser modificate, per diversi
motivi. Si tratta sempre di una lingua, che anche se ugualmente appartiene al
ceppo indoeuropeo tipologicamente è
molto diversa dalla prima lingua straniera ( tedesco, inglese), verso il quale
il discente può manifestare diverse attitudini da quelle della prima
lingua. Ma soprattutto si tratta di un
altro periodo della vita dell'individuo, in cui si mobilitano altre risorse, si
usano altre strategie. E sono ben diverse anche gli obiettivi da raggiungere.
Sfortunatamente in Ungheria non esiste nessuna tradizione di collaborazione fra
gli insegnanti delle materie linguistiche, che potrebbe aiutare a chiarire i
dubbi del discente.
La tesi esamina tre problemi legati
all'insegnamento della civiltà Nella didattica dei contenuti un campo in cui
c'e molto fermento è la concezione della cultura. Nell'insegnamento delle
lingue straniere, come si sa, dai primi del Novecento grande attenzione viene
attribuita alla cultura e civiltà. Doppiamente era vero proprio nel caso
dell'italiano, considerato lingua di cultura per eccelenza. L'introduzione
dell'insegnamento della lingua italiana viene proprio motivato e giustificato
con la sua importanza culturale. Rispetto a quello che si osserva nei manuali
delle altre lingue, il posto di questo tipo di cultura é sempre notevole, un
po' per continuare una tradizione, un po' per amore dell'insegnante verso la
cultura italiana, un po' per andare incontro
alle aspettative di un certo tipo di
discente.
Ultimamente dai temi tradizionali
della Cultura ( con la maiuscola) 'attenzione si è spostata verso la cultura (
con la minuscola) intesa in senso antropologico. Dal punto di vista del
successo della comunicazione è più importante conoscere il funzionamento e le
regole di comportamento della società che avere nozioni astratte sulla sua
letteratura, arte, scienza. Teoricamente tale concezione è pienamente
giustificata, ma risulta difficilmente attuata in pratica. Gli elementi della
cultura "alta" sono più accessibili per uno che vive fuori dell'ambiente della
lingua d'arrivo, più "insegnabili" . Parlando delle abitudini
italiane in fatto di famiglia , di
cucina, di sport, di lavoro, di
vacanze, invece o si rischia di cadere
nell'errore di ripetere stereotipi, informazioni generiche tratte dai
libri usciti decenni prima,o di generalizzare le proprie esperienze dirette.
Per non parlare di temi soggetti a frequenti cambiamenti con il cambiamento dei governi, come il
funzionamento della Sanità o quello dell'Istruzione pubblica Pretendere che un
insegnante di italiano sappia queste
cose (che magari avrà fatto qualche breve soggiorno in Italia e non aveva mai
studiato questo versante della civiltà) non sembra né molto ragionevole, né
corretto.
Un altro aspetto è quello di
conciliare livello linguistico e il contenuto: il capitolo presenta una
sperimentazione che intendeva trasmettere contenuti con l'aiuto di mezzi
linguistici ancora elementari. Questo tipo di approccio, oltre che risulta molto motivante e serve anche a "riabilitare
" la cultura alta, è nello stesso tempo un esercizio molto utile ai fini di
preparare il dicente allo studio dei contenuti in lingua italiana.
La terza domanda legata alla cultura è quella degli stereotipi, argomento discusso in parte già nel primo capitolo. Questa volta la nostra domanda intende a valutare se pregiudizi, stereotipi, atteggiamenti negativi possono essere automaticamente modificati solo con lo studio di una lingua straniera. Il risultato del sondaggio e negativo: pare che si tratti di un settore delicato che esige un trattamento speciale, preceduto da una formazione specifica dell'insegnante.
Ulteriori osservazioni in classe
riguardano le ragioni dell' atteggiamento passivo nella fase della produzione
orale. I risultati di un'inchiesta dimostrano che le difficoltà possono esser
ricondotte a diversi motivi. Gli argomenti proposti dai manuali sono troppo
difficili o noiosi, non tengono conto del mondo dei ragazzi, anche se loro
costituiscono una grande fetta del mercato della didattica dell'italiano.(Lo
stesso vale anche per le prove della certificazione). Il terribile muro del
silenzio può esser ascritto alle relazioni interpersonali fra alunno e
insegnante, e alunno tra alunno. Nelle attività da svolgere a coppie fra studente e studente le ragioni della
passività possono esser spiegati con le enormi lacune e le mancanti competenze
del discente anche nella sua madrelingua, con la mancanza di fantasia e di
creatività. Il livello non soddisfacente della produzione a volte deriva da un
deficit pragmatico, dovuto sia alla mancanza dei mezzi e al rifiuto psicologico
di immedesimarsi con i nativi.
La parte conclusiva del capitolo
analizza la produzione scritta dei discenti fra traduzioni, versioni, temi. Si
indicano i principali tipi dell'errore, mettendone in luce il carattere
soggettivo. Si esprimono serie riserve circa l'utilità del lavoro correttivo
dell'insegnante, dato che gran parte degli errori deriva da cause che sono al di
là della possibilità dell'intervento del'insegnante di lingua.
Le aspettative della società verso
l'insegnamento scolastico delle lingue sono sempre state esagerate. A volte lo
sono anche i programmi ufficiali. Date le condizioni di lavoro in cui si svolge
attualmente l'apprendimento della lingua italiana, le competenze richieste non
possono esser raggiunte.
Compiti:
Consulta l'elenco
delle tesi di laurea discusse nel dipartimento di italianistica (troverai una
cinquantina di titoli.
Informati sulle
tesi di dottorato discusse presso Il
corso Phd di Linguistica Applicata e di Pedagogia. Fra le tesi discusse in
Linguistica Applicata quali sono di argomento italiano?
Letture
Balboni P. E. (1991). Tecniche didattiche e processi di apprendimento linguistico,
Liviana Editore, Padova
Benucci, A (1994): La grammatica nell'insegnamento
dell'italiano a stranieri. Bonacci Editore, Siena
Castellani,
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italiano senza aggettivi. In: Studi linguistici italiani, Salerno Editrice
Roma, pp 233-256.
Bálics Éva: Melyik könyvből érdemes olaszul tanulni, in: Tandem, 19984.
14-15.
Bárdos Jenő: Az idegen nyelvek
tanításának elméleti alapjai és gyakorlata, Nemzeti Tankönyvkiadó.
Bárdos- Garaczi: (2002) Nyelvpedagógia
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Diadori, Pierangela(2003): Insegnare italiano a stranieri Le Monnier,
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Kontráné
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Kormos J.- Csizér K.(2010) Idegennyelv-elsajátítás
és részképességzavarok, ELTE, Eötvös Kiadó, Bp.
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Kontakpont, Budapest.
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